Rossetto Pritt

[…] Parliamo, come è noto, dell’adesivo cilindrico con una rotella alla base che ruotando fa emergere pian piano la pasta appiccicosa. Secondo una leggenda metropolitana il suo creatore ebbe l’ispirazione guardando una donna che si stava dipingendo le labbra: la Pritt sarebbe insomma rossa perché venne lanciata imitando il dispenser di un rossetto. Questa mitica origine è ignota ai suoi attuali acquirenti eppure quel rosso funziona.

[…]Ormai è un brand: una maniera precisa e riconoscibile di presidiare lo scaffale della cartoleria. Non ha un significato ma un ruolo: differenziarla all’interno del marketing delle colle. E questo vale forse per tutte le merci che si occupano di vita moderna. Il turchese di Tiffany, il rosso del Campari, il blu di Facebook non significano qualche cosa di preciso: sono anzitutto modi di abitare l’immaginazione.[…]

Testo ripreso da libro di Riccardo Falcinelli - Cromorama - Come il colore ha cambiato il nostro sguardo.